Claire Lenoir (1867) by Villiers de l’Isle-Adam

Claire Lenoir (1867) by Villiers de l’Isle-Adam

autore:Villiers de l’Isle-Adam
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantastico
editore: Theoria
pubblicato: 1867-05-14T16:00:00+00:00


X.

Guazzabuglio filosofico

… Forse tu non pensavi che loïco fossi!

DANTE

Il domestico ci servì il tè.

Claire, con un dolce sorriso che gli occhiali rendevano leggermente sinistro, mi offrì una tazza della calda infusione cinese, zuccherata e aromatizzata col kirsch, grazie alle sue amabili cure.

– Lenoir – dissi, assaporando un sorso di quel digestivo liquore –, siete in contraddizione, devo informarvi, con i teologi e con i fisiologi, quando affermate che l’Idea e la Materia sono la stessa cosa.

– No.

– Come, no!

– I Teologi non affermano forse che Dio è puro Spirito, e ha creato il mondo? La Materia dunque può EMANARE dallo Spirito, anche secondo quanto dicono i teologi. Così, la differenza è soltanto apparente. Quanto ai fisiologi, non sono forse costretti ad affermare che al corpo la forma è più essenziale della materia? Come vedete…

Ero lontano dal sentirmi in sintonia con Lenoir; i suoi sofismi scivolavano sotto la spessa corazza del mio Senso Comune.

– Vediamo, amico mio – gli dissi –, abuserete dei vostri diritti di anfitrione fino al punto di insinuare che questo CEPPO, per esempio, non appartiene alla Materia?

– Dove vedete la «Materia» in questo ceppo? – rispose. Mi coprii il viso con entrambe le mani: il naufragio di quell’intelligenza mi faceva male. Voleva burlarsi di me!… Di me!

– Voi pretendete di non vedere la Materia! – gli dissi con stupore –: e che questo CEPPO…

– Ma, insomma, tutto questo è elementare! – gridò Lenoir, che era esasperato dalla mia apparente ignoranza e che cominciava a guardarmi di traverso. Io vedo gli attributi di forma, di colore, di polarità, di pesantezza, riuniti assieme: e chiamo legno un determinato aggregato di queste qualità. Ma ciò che sostiene queste qualità – la SOSTANZA, insomma –, che gli attributi ricoprono con il loro velo, dov’è?… Fra le vostre due sopracciglia! E in nessun posto! Vedete bene che la «Materia», in sé, non è sensibile! Non si lascia penetrare! Non si rivela; e la «sostanza» è un’essenza puramente intellettuale di cui il Mondo sensibile costituisce soltanto una forma negativa, una contraddizione.

– Ma, mio povero amico, che cos’è un’essenza intellettuale, cos’è la realtà di un’idea, di una povera idea, davanti all’evidente realtà fattuale di questo CEPPO che voi negate!

– Non ho che da gettare questo ceppo nel fuoco, per distruggerlo: ed ecco il vostro CEPPO svanito, trasformato in una cosa completamente diversa. Cos’è, dunque, una simile realtà, che si cancella, che al tempo stesso esiste e non esiste, che dipende dal caso esteriore? Si può chiamare questo «realtà»?… Via! È un Divenire, è una Possibilità, non è il Reale; poiché è qualcosa che può essere come può non essere. La Realtà, dunque, è una cosa diversa da questa contingenza, ed eccoci ritornati, logicamente, alla domanda formulata all’inizio: «Che cos’è la realtà?».

– E io – mormorai, indolenzito dalla dialettica paradossale del dottore –, sostengo invece che una cosa semplice e pesante non è una semplice idea, che diamine!

– Fate rientrare l’idea di pesantezza (dal momento che questa vi colpisce di più) in quella di lunghezza, per esempio, e capirete meglio il tutto.



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